Facciamo un po di storia:
La legenda dice che è tradizione in Europa e soprattutto in Italia, allestire dolci particolari nei giorni a ridosso del 2 novembre, che spesso ricordano nel nome questa ricorrenza o nella forma e consistenza quella di un osso, e alle dita delle mani.
Ancora oggi in alcuni paesi d'Italia, la notte tra l'1 ed il 2 novembre, si pongono questi dolci su tavole imbandite, sicuri che verranno frequentate dai propri defunti.In questo caso non hanno forme tali, ma sono a base di mandorle e hanno la classica forma dell'amaretto.
Ingredienti:
200 gr farina
100 gr .zucchero a velo o semolato
100 gr mandorle dolci
30 gr di burro
2 Uova
Odore di scorza di lime
un pizzico di cannella
Sbucciate le mandorle e pestatele collo zucchero alla grossezza di mezzo chicco di riso. Mettetele in mezzo alla farina insieme con gli altri ingredienti e formatene una pasta alquanto morbida con quel tanto di rosolio o d'acquavite che occorre.
Poi riducetela a piccole pastine, in forma di una grossa fava, che risulteranno in numero di 60 o 70 circa.
Disponetele in una teglia di rame unta prima col lardo, come vuole la tradizione, o col burro e spolverizzata di farina; doratele con l'albume d'uovo.
Cuocetele al forno o al forno da campagna, ossia quello sul gas, osservando che, essendo piccole, cuociono presto.
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